Comunicato Stampa, lunedì 5 settembre 2016

 

In risposta alle parole dell’Ass. Mellarini “Il bene comune per un pubblico amministratore, nel mio caso provinciale ma con decennale esperienza decennale pure in ambito comunale, è quella di fare anche scelte impopolari, che non siano legate solo al ritorno elettorale. E nella materia della prevenzione rischi che dirigo significa mettere in sicurezza. L’operazione ascolto l’ho fatta e non mi sono mai sottratto…”

Ovviamente l’assessore dovrebbe avere ben presente che il comitato non è un partito politico ed ha al suo interno persone che hanno legittimamente sensibilità politiche differenti e che a seguito dell’esito di questa esperienza, potrebbero anche legittimamente cambiare. La sua accusa di interesse elettorale non ci riguarda, Il comitato si è costituito solo per opporsi  ad un unico ma disastroso atto amministrativo e non ha altro interesse  che un confronto seriamente e solamente tecnico alla ricerca del miglior risultato.

Il comitato prende atto che l’assessore per quanto lo riguarda afferma di essere un politico, e che a nostro avviso l’opinione pubblica di oggi considera ormai una mosca bianca chi fa politica con spirito di servizio e senza alcuna scelta sia popolare e assolutamente non legate ad un calcolo di un opportunistico ritorno elettorale.

Si dovrebbe quindi ritenere che la sua prassi costante è stabilmente composta da un preventivo ascolto dei cittadini che lo hanno eletto e che pagano le tasse  per sostenere il bilancio provinciale, i costi di tutti i servizi ed interventi di vario genere e di tutto il suo personale dipendente e amministratori compresi.

In questo caso e diversamente da quanto affermato, a nostro avviso al doveroso ascolto preliminare dei cittadini, ha preferito l’ascolto dei suoi tecnici, per poi sottoporre agli stessi il fatto compiuto di un progetto con il suo iter di fatto completamente approvato e rimasto tale.

Appare ovvio che in questo contesto l’obbiettivo indiscutibile del suo fare politico dovrebbe altresì essere quello di ottimizzare il rapporto costi/benefici delle pubbliche risorse e che in questo caso significa minor costo coniugato alla miglior sicurezza, alla maggior salvaguardia paesaggistica, alla conservazione e promozione di un recupero ambientale ed un utilizzo agricolo produttivo  del territorio messo in sicurezza e non reso  “terra di nessuno” entro il quale normativamente la gente può esserci o transitare solo a proprio rischio e pericolo.

Si parla non solo di aree private strappate per sempre alla coltivazione produttiva agricola di vigne ed altro, ma anche di percorsi di passeggiate storicamente utilizzate per i collegamenti con Mori Vecio e Nomesino ed alle quali  con molta probabilità non  verranno date alternative.

Pur nella nostra convinzione che tutta la disponibilità sino ad ora concretamente dimostrata non è stata assolutamente coerente con le legittime aspettative e tralasciando per ora il proseguire questa polemica, il comitato ricorda ai moriani che l’opportunità di un pubblico confronto tra comitato e amministratori sia comunali che provinciali era stata data nella assemblea pubblica del 3 agosto 2016.

Alla stessa erano stati invitati sia l’assessore Mellarini che i suoi tecnici di riferimento, al Sindaco di Mori e la sua giunta.

Sia l’assessore che i tecnici PAT per vari motivi non hanno potuto partecipare e l’assessore meno di un’ora prima a mandato un sms con una convocazione di apertura al dialogo alla quale abbiamo creduto.

Gli unici politici presenti sono stati gli amministratori comunali.

Il comitato intende riproporre tale opportunità per dare ai moriani la trasparente e diretta conoscenza di tutti gli aspetti tecnici, pro e contro alle varie proposte di intervento.

Nei prossimi giorni verrà fissata la data ed il luogo per tale assemblea pubblica informativa.

Alla stessa, oltre ai cittadini moriani e non, saranno formalmente invitati sia l’assessore che i tecnici provinciali di riferimento, il sindaco di Mori e la sua giunta. Si auspica anche la presenza di tutti i tecnici che  ritengono di poter dare il proprio contributo progettuale.

 

Mori, 5 settembre 2016

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