Rassegna Stampa – 24 dicembre 2016
Premesso che il Comitato più volte ha spiegato:
– nessuno ha mai preso in considerazione un serio contraddittorio tecnico, da noi più volte richiesto ai tecnici Pat (le nostre alternative, anch’esse firmate da geologi ed ingegneri iscritti all’albo) e in questo la Giunta Comunale di Mori non ci ha supportati, dando loro stessi per scontato che il nostro impegno e le nostre ricerche siano questione di fantasia non capendo ancora, o facendo orecchie da mercante, quanto il Comitato voglia il bene del paese.
– intento del Comitato è sempre stata la richiesta di dialogo e collaborazione tra cittadini e amministrazione comunale per trovare INSIEME delle alternative SICURE spiegando più volte che l’opera proposta dalla Pat e accettata dal Comune, per quanto sicuramente efficace nella sua funzione non è adatta al luogo destinato anche perchè causa di sfregio del paesaggio moriano;
– esistono alternative che tutelano la sicurezza delle persone che vivono nell’abitato sottostante l’ammasso roccioso, ma che mettano in sicurezza anche il sentiero che da Morivecchio porta a Montalbano, sicurezza per tutti i cittadini di Mori e per i turisti che percorrono tali sentieri;
– esistono alternative che garantiscono, come da statuto provinciale, la tutela di uno dei paesaggi del Trentino (cioè il paesaggio terrazzato) privilegio e bellezza di Mori;
Auguriamo al segretario del Partito Democratico, Lanfranco Cis un sereno Natale ringraziandolo per aver ammesso per la prima volta pubblicamente una gran verità, non aver preso in considerazione i cittadini coinvolgendoli con un percorso partecipato, a nostro avviso atteggiamento poco in linea con il concetto di democratico.
Leggendo questa ultima posizione espressa attraverso il Segretario Lanfranco Cis del Partito Democratico di Mori, non mi torna il modo ambiguo di intendere ed esercitare la democrazia e mi faccio alcune domande:
-quanto è democratico che il tecnico “super partes” quindi l’arbitro che deve dare una risposta imparziale rispetto alle diverse posizioni (Provincia e Comitato DaVicoloaVicolo) sulla messa in sicurezza degli abitanti di Mori, sia scelto autonomamente solo dalla Provincia?
-quanto è democratico e corretto affidare le valutazioni a un tecnico “super partes” del solo progetto della Provincia?
-quanto è democratico e corretto rassicurare i cittadini di Mori con quest’operazione che è definita di “grande responsabilità della Provincia”, ma che in realtà è solamente un ulteriore prova di forza di chi vuole imporre il proprio progetto?
-quanto è democratico e corretto e sulla base di quali competenze e dati tecnici, definire i progetti alternativi proposti dal Comitato Davicoloavicolo come “alternative non all’altezza, fuorvianti e campate in aria”
-quanto è democratico e corretto accampare ora la possibile responsabilità civile e penale delle autorità provinciali e comunali di un’eventuale caduta dei massi, quando è dal 2007 che le stesse autorità sapevano e non hanno fatto niente o poco per evitare tali rischi?
Ma l’ultima perla di democrazia da parte del Partito Democratico di Mori è quella riguardante la legittimità delle scelte degli organismi democraticamente eletti dai cittadini, che tradotto significa, mi hai eletto e quindi sono legittimato ed esercito il mio potere decisionale e tu cittadino sei tenuto a tacere e rispettarlo!
Così com’è stata detta, mi sembra una posizione che di democratico ha forse solo l’apparenza e mi ricorda più una posizione politica di un passato della storia d’Italia che di democratico non aveva proprio nulla e che imponeva le scelte ai cittadini a colpi di manganello e lassativi.
La Democrazia in un paese democratico, nelle scelte che un’autorità deve compiere, si esercita perseguendo la strada della condivisione, del confronto vero e sincero con i cittadini, non sicuramente inseguendo interessi politici economici o personali o di partito, molte volte anche oggi ed anche nella nostra provincia purtroppo legati assieme, vedi la politica della “magnadora”di un noto ex potente uomo politico provinciale recentemente condannato per questo !
La Democrazia non può essere a senso unico, sei democratico solo se dici sì, sì al vallo tomo oppure sì al recente referendum nazionale, straperso dal Partito Democratico proprio per non aver ascoltato i reali bisogni dei cittadini e del Paese.
Se ne devono fare una ragione quei politici che amministrano la cosa pubblica e gli interessi dei cittadini, non è sufficiente aver ricevuto il mandato attraverso il voto democratico, le scelte che il potere politico esercita democraticamente saranno sempre soggette alla giusta attenzione da parte dei cittadini, i quali cittadini in un paese democratico esprimono i loro giudizi e valutazioni sul comportamento dei governi e delle amministrazioni, attraverso il voto e se necessario esprimendo le loro contrarietà con tutti i mezzi, anche manifestando pubblicamente, scendendo in piazza per difendere i loro diritti, il loro territorio, la loro sicurezza.
Mi sorprende e sinceramente mi spiace che molti aderenti al Partito Democratico anche di Mori con i quali nel passato ho condiviso molte rivendicazioni politiche, per i diritti sociali e civili, per il lavoro, per la difesa del territorio e dell’ambiente, manifestando anche in piazza a Roma come a Trento, bloccando anche strade autostrade e ferrovie per farci sentire e ascoltare, scioperando e magari anche occupando fabbriche o palazzi della politica, oggi arrivati legittimamente nelle stanze del potere, che siano solo aderenti, attivisti o segretari di partito, sindaci o assessori provinciali o nazionali non fa differenza, si esprimono e si comportano esercitando il loro potere come quei datori di lavoro o politici che nel passato osteggiavano e combattevano.
Penso che sul progetto di sicurezza per i cittadini di Mori, se si vuole veramente favorire un confronto serio sereno e obiettivo, sgombro da qualsiasi pregiudizio, sia necessario un passo indietro e una profonda riflessione anche sul concetto di democrazia da parte di tutti quei poteri che in questo momento sono impegnati quasi unicamente a difendere le proprie funzioni e interessi politici e forse anche economici personali o per gli amici, usando strumentalmente come leva nei confronti dell’opinione pubblica la necessità della sicurezza, che nessuno sottovaluta ed è anche obiettivo primario di quanti in questo momento si stanno battendo per una sicurezza senza necessariamente devastare un territorio patrimonio storico culturale ambientale di tutti.
Bruno Veronesi
Il punto della democrazia è proprio il punto centrale per valutare chi è nel giusto e chi sbaglia nelle controversie fra cittadini ed autorità. Appare del tutto evidente, come ben evidenziato da Bruno Veronesi nel precedente commento, come la classe dei rappresentanti tenda a diventare casta autoreferenziale in un sistema di democrazia bloccata come il nostro e tenda ad escludere quanto più possibile dal processo deliberativo i cittadini.
In questi casi ai cittadini non resta che aumentare il loro impegno politico diretto per riaffermare la democrazia, intesa come potere del popolo e non potere degli eletti. Illuminante questa definizione di Zagrebelsky : “La democrazia è la lotta per la democrazia”. Infatti una democrazia senza l’apporto diretto dei cittadini tende a evolversi verso un’oligarchia sempre più ristretta fino a sfociare in dittatura.
Sig. Cis, credo viviamo in due mondi diversi. Come può bastare una valutazione/perizia di un esperto, nominato e pagato dalla Provincia? Forse perchè i soldi sono anche nostri? Come mai già che si era in ballo, non si è pensato di valutare gli altri progetti, molto meno costosi e impattanti? E’ forse questo il significato di super partes o Democrazia? Venga alla terza fratta a parlarci, noi ci siamo.
Gianluca Pavanello