Discorso di presentazione del Comitato in data 13 giugno 2016

Qui di seguito il discorso tenuto dal portavoce del comitato durante l’incontro avvenuto peresso il Municipio di Mori (Aula Consiliare) in data lunedì 13 giugno 2016 alla presenza dell’Assessore Tiziano Mellarini, del sindaco Stefano Barozzi del dirigente Ing. Stefano De Vigili, del geologo Santuliana e dei tecnici della protezione civile:

Nato a seguito del esigenza di creare chiarezza sul progetto vallo tomo ma non è assolutamente contro la messa in sicurezza anzi con la convinzione che la sicurezza possa tener presente anche esigenze di tutela del territorio.

Il comitato ha come obiettivo di sollecitare tutti gli interessati, enti pubblici preposti compresi e associazioni a trovare una soluzione sicura e compatibile con la salvaguardia del territorio in grado di soddisfare le esigenze degli enti competenti, dei tecnici della protezione civile e dei cittadini che abitano quei luoghi.

Siamo lieti di potervi incontrare e discutere sulla base delle informazioni raccolte e speriamo che questo incontro possa essere proficuo per tutti e magari dare delle informazioni meno allarmanti ma più utili a capire quello che è possibile fare soprattutto con l’attività della protezione civile.

In mertio a quanto sopracitato due sono le considerazioni:

1.Considerato che la prima esigenza di tutti è quella di salvaguardare la sicurezza siamo partiti da quello che abbiamo trovato sulla perizia geologica commissionata dal Comune di Mori.

Leggendo le conclusioni della perizia geologica pur essendo noi cittadini di cultura media, non tecnici, ci chiediamo come mai non siamo state seguite delle indicazioni apparentemente semplici come quelle indicate (es. il monitoraggio del masso)

2 il vallo tomo sembra una soluzione tecnicamente molto valida ma inadatta al sito per il quale è stato pensato. Non abbiamo dubbi sulla buona volontà dei tecnici della Protezione Civile Trentina, i quali sono ottimi ingegneri e geologi, pronti a trovare delle soluzioni tecnicamente idonee alla sicurezza anche in situazioni di emergenza e per far fronte anche a tante calamità naturali.

Dal nostro punto di vista chiediamo che si valuti una alternativa formulata anche degli stessi tecnici della Protezione Civile, che non metta in dubbio la sicurezza della quale la stessa è garante, ma che magari trovi appoggio anche con chi si occupa di Paesaggio o Urbanistica.

Nel nostro caso specifico siamo molto a ridosso delle abitazioni, mentre in altre situazioi valli tomo sono distanti da zone così densamente abitate come quelle del centro storico di Mori.

3 Impatto negativo. chiediamo se possibile evitare la costruzione di un’opera che impatterà sul territorio in modo pesante e duraturo:

Sarà un muro abbellito dal verde ,alto dai 8 ai 13 metri rispetto al piano terra delle case, quindi alto come una casa di tre piani, e lungo 199 metri per il primo lotto previsto! A ridosso di un centro STORICO abitato.

Così come ci è stato presentato, le zone di accesso occuperanno un’altra zona lunga alcune centinaia di metri sempre a ridosso delle abitazioni.

Tutta la parte di territorio terrazzato verrà distrutto e probabilmente non sarà più possibile ricostruirlo perché gli accessi alle proprietà saranno ancora più difficoltosi di quanto lo siano ora su un territorio già naturalmente impervio.

Comunque il continuo passaggio di camion lascerà il segno anche a valle del vallotomo, e anche le proprietà degli abitanti che non saranno direttamente espropriate saranno difficilmente agibili, chi avrà l’orto vicino al cantiere non pensiamo potrà usufruirne normalmente.

4 Degrado conseguente. Il nostro fondato timore è che in questo modo la parte di Mori interessata dall’intervento diventi una zona degradata, lasciata a se stessa a monte del vallo tomo, e che progressivamente anche gli abitanti attuali abbandonino la zona.

Solitamente il degrado è un ottimo terreno di occupazione da parte della delinquenza comune o organizzata che anche in tempi recenti ha creato problemi a intere zone della città di Trento, ma in questo caso potrebbe creare problemi a tutta la borgata di Mori e a tutti suoi abitanti.

In questi casi nonostante lo sforzo delle forze dell’ordine, si creano dei veri e propri ghetti, difficilmente controllabili.

Anche questa è una sicurezza dalla quale pensiamo ci si voglia riparare.

Allora perché creare dei problemi di insicurezza che nel quotidiano poi ricadranno sempre anche sull’amministrazione comunale e tutti gli abitanti di Mori?

Sono questi i motivi che ci hanno spinto a costituire un comitato spontaneo che, in modo civile, senza teatrini o azioni provocatorie, ha raccolto le idee di chi chiede e crede che le risorse a disposizione sia del Comune, della PAT e della Protezione Civile Trentina possano formulare una alternativa molto migliore del vallo tomo.

VIsta dalle Fratte verso Mori (una veduta che con il vallo tomo non ci sarà più)
VIsta dalle Fratte verso Mori (una veduta che con il vallo tomo non ci sarà più)

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