L’importante appoggio di Italia Nostra

Fin da subito la sezione trentina di Italia Nostra nella persona del presidente arch. Toffolon ci aveva dato appoggio e aiuto in questi mesi per noi così caotici e difficili, ma la lettera che ha inviato ai quotidiani ci ha veramente commosso.

Le parole scritte da Beppo raccolto in pieno il nostro pensiero, lasciamo a voi la lettura dello splendido scritto:

l vallo‐tomo di Mori

La Provincia autonoma di Trento ha fatto del paesaggio e della partecipazione due encomiabili bandiere. Vessilli, purtroppo, spesso ammainati di fronte ad altre convenienze, come nel caso del vallo‐tomo di Mori. Da anni si teme che dalla parete del Monte Albano un grosso masso possa staccarsi e, rotolando lungo la bellissima campagna terrazzata che s’inerpica sulle sue pendici, raggiungere le case al margine del centro storico. L’ultima indagine geologica afferma che “sarà fondamentale per comprendere la reale dinamica del volume roccioso l’installazione di un sistema di monitoraggio delle fessure” i cui dati “potranno essere utilizzati per realizzare un sistema di allerta per l’eventuale fase di lavorazione per la stabilizzazione o rimozione del diedro”. Da ciò si ricava sia la necessità di una preliminare acquisizione di dati (monitoraggio), sia l’esistenza di soluzioni alternative (stabilizzazione o rimozione). Invece, dopo un sorvolo in elicottero, il servizio Prevenzione rischi della PAT dichiara inopinatamente la “somma urgenza” e dispone l’immediata realizzazione di un “vallo‐tomo”: una muraglia di terra armata, alta come una casa di due‐tre piani e lunga qualche centinaio di metri, a ridosso del centro storico, devastando la campagna terrazzata. Si stanzia un milione e mezzo di euro e si appalta l’opera saltando tutte le procedure ordinarie, senza un monitoraggio preliminare e senza un’approfondita analisi delle alternative.

E il paesaggio? Del celebrato paesaggio trentino nessuno sembra preoccuparsi, tranne un gruppo di abitanti che si mobilita e costruisce in loco una sagoma al vero, per dimostrare l’impatto brutale dell’opera: uno sfregio insopportabile a un bellissimo paesaggio terrazzato, un’opprimente massa a ridosso di uno dei più bei centri storici trentini. Un danno permanente per un pericolo potenziale e temporaneo, visto che la muraglia di terra dovrebbe proteggere dai frammenti, “ancorché di ridotta pezzatura”, che potrebbero cadere a valle durante la demolizione del masso. Un danno evitabile, dato che – in caso di demolizione – vi sarebbero alternative meno impattanti per proteggere l’abitato. Secondo la Provincia si tratta di un danno paesaggistico accettabile, visto che tecnici e politici ritengono basti rinverdire il tomo. Un danno che si aggiungerebbe ai tanti già subiti da Mori, dall’insensata zona industriale alle Casotte, alle stravaganti tinteggiature dei più antichi edifici. E pensare che in ottobre la PAT, per il 3° Convegno mondiale sui paesaggi terrazzati, organizzerà quattro giorni di studio della realtà trentina. Chissà se porteranno gli ospiti a vedere come si distruggono i terrazzamenti in Vallagarina?

E la partecipazione? Le celebrate virtù della partecipazione popolare sono prontamente accantonate quando si tratta di risolvere per le spicce un annoso problema burocratico. Perché affrontare un faticoso confronto con i cittadini, condividere con loro le informazioni, valutare insieme le possibili alternative, quando basta una firma dirigenziale in calce a un verbale? In dieci anni non s’è trovato il modo per coinvolgere i residenti? E cosa fa ritenere che adesso non vi sia più tempo? Nulla. Eppure, anche in questo caso, i cittadini hanno dimostrato quanto la partecipazione possa essere utile. Si sono generosamente fatti carico di compiti che spettano alla pubblica amministrazione: hanno fatto circolare le informazioni, organizzato sopralluoghi di geologi ed esperti, elaborato rendering, costruito simulazioni al vero. Hanno persino predisposto progetti alternativi tecnicamente fondati. Si sono presi volontariamente cura del “bene comune”.

Si vuole tirare dritto per la strada intrapresa e marciare a tappe forzate verso l’ennesimo scempio paesaggistico? Se così sarà, si eviti almeno di usare, per gli anni a venire, parole ormai svuotate di senso come “paesaggio” e “partecipazione”.

Trento, 23 luglio 2016

Beppo Toffolon presidente Italia Nostra – sezione del Trentino

 

Il vallo-tomo di Mori [IN]

ItaliaNostra appoggia daVicoloaVicolo
ItaliaNostra appoggia daVicoloaVicolo
Alcuni residenti mentre costruiscono il randering casereccio del Vallo Tomo
Alcuni residenti mentre costruiscono il randering casereccio del Vallo Tomo

Un pensiero su “L’importante appoggio di Italia Nostra

  • Luglio 26, 2016 in 10:05 pm
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    La provincia non ha fornito un rendering ?? Forse ha paura di mostrare come sara devastato il territorio. Grazie per quello che fate..tenete duro..

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