Cronistoria del vallo tomo di Mori

Qui di seguito elenchiamo le tappe che hanno portato alla scelta da parte della politica di costruire il vallo tomo di Mori ( primo lotto, come si legge dai giornali).

Ci siamo trovati ad affrontate questa situazione quando già tutto era stato scritto senza tenere in considerazione i cittadini di Mori ed i proprietari dei fondi.

All’interno delle crono-tappe troverete anche la cronistoria della nostra avventura per cercare di proporre alle istituzioni un alternativa alla devastazione dei terrazzamenti e per la messa in sicurezza dell’abitato di Mori centro- Via Teatro.

Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci sono stati e ci stanno vicini in questo percorso che non ci vede sconfitti, come molti cittadini che si identificano come democratici credono, ma solo resilienti.

Molto c’è ancora da fare per tutelare il nostro paesaggio dalla continua minaccia dell’uomo che si cela, come nel nostro caso, dietro alla parola “sicurezza” senza realmente avere a cuore il territorio che abita. L’uomo ha il compito di salvaguardare il suo territorio da ogni pericolo ma senza devastazioni inutili per poterlo tramandare alle generazioni future.

Ricostruzione dei fatti avvenuti prima di maggio 2016.
Febbraio 2007 : la perizia del geologo Belloni segnala volumi di roccia il cui distacco potrebbe generare situazioni pericolose: e propone interventi di tipo attivo (reti metalliche, tirature…) e di tipo passivo (vallo-tomo, barriere para massi metalliche.) Entro la fine dell’anno l’Amministrazione Comunale deve intervenire.

2011: chiusura ferrata “Ottorino Marangoni” per rifacimento passaggi e consolidamento rocce

Aprile 2014: riapertura ferrata (trovate le tecniche per fermare i massi pericolanti).

Prima proposta di vallo-tomo e articolo dell’allora Sindaco Roberto Calliari che definisce il vallo troppo impattante.

2013: il Comune di Mori delega alla Provincia la progettazione di interventi di protezione di caduta massi.

Maggio 2015: distacco di un masso sopra l’abitato di Ravazzone che arriva al parco gioco.
Rapido intervento sulla montagna con barbacani e reti.

19 gennaio 2016: arriva al Sindaco Barozzi il progetto della costruzione del vallo tomo da parte della Protezione Civile, se ne discute solo in giunta.

12 febbraio 2016: distacco di un masso di 4 mq fermato dal sentiero di rientro della ferrata e dagli alberi. Demolizione del masso e in seguito la scoperta di una fessura profonda fra il sentiero e il diedro. Il personale della ditta che si occupa della frantumazione del masso si cala sulla roccia sottostante e segnala la fratturazione della base della roccia stessa.

Aprile 2016: assegnazione al geologo Nardin dell’incarico di monitorare il diedro. La relazione ipotizza la disgiunzione del retrostante ammasso roccioso. Nel maggio/giugno Nardin integra la prima relazione segnalando la precarietà dell’equilibrio della roccia.

A fine maggio del 2016 veniamo a conoscenza tramite vie confidenziali che tutto è deciso e che costruiranno un vallo tomo.

23 maggio 2016: assemblea informativa in Auditorium. Viene presentato il progetto di massima da attuare in somma urgenza, da parte dei tecnici della Protezione Civile Cristofori e Zambotto con gli interventi dell’Ass. Prov. Mellarini e del Sindaco Barozzi. Vengono proiettati filmati e foto di massi caduti sulle case e lo scoppio di un diedro pericolante, lontano da abitazioni. I cittadini interessati vengono a sapere per la prima volta, del progetto già approvato in gennaio, che prevede un vallo tomo di terra battuta lungo 240 metri e alto 12 da costruire nelle vicinanze delle case (da 10 a 25 metri) al fine di aumentarne l’efficacia e ridurne l’impatto paesaggistico. Questo tomo dovrebbe proteggere l’abitato dai crolli futuri, non esiste un progetto per la demolizione del diedro ma si pensa all’esplosione (vedi video Monte Lefre). Mellarini assicura che il pericolo non è imminente.

24 maggio 2016: comunicazione di somma urgenza firmata dall’ing. Cristofori.

01 giugno 2016: autorizzazione alla somma urgenza firmata dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi.

Giugno 2016: si costituisce il Comitato daVicoloaVicolo. Si riceve prima la collaborazione dell’ing. Emilio Piccoli e poi dell’ing. Erminio Ressegotti che diventerà il responsabile tecnico del Comitato.
07 giugno 2016: Consiglio Comunale all’Auditorium. Le minoranze presentano una mozione contro la costruzione del vallo tomo. La maggioranza non approva.
Nel pomeriggio si inizia la posa in opera dei picchetti che delimitano il cantiere senza nessuna autorizzazione.

13 giugno 2016: Incontro con i proprietari dei terrazzamenti con il Sindaco Barozzi e l’Ass.Prov. Mellarini, la costruzione del tomo viene spostata di alcuni metri, prima era prevista a 10 metri dalle case ora a 25 m. L’Ass. Mellarini promette di tenere in considerazione progetti alternativi se venissero proposti.

17 giugno 2016: primo incontro negli uffici del settore Prevenzione Rischi tra tecnici Pat e alcuni membri del comitato.

18 giugno 2016: alcuni proprietari dei terrazzamenti costruiscono un rendering artigianale per mostrare quanto sarà l’altezza del tomo e che impatto avrà.

20 giugno 2017: determina di accesso ai fondi.

27 giugno 2016: presentazione di istanza di riesame in autotutela fatta da alcuni proprietari con il supporto dell’avv. Zancanella di Italia Nostra.

28 giugno 2016: incontro dei tecnici del comitato con ing. De Vigili.

29 giugno 2016: richiesta di avere del tempo per proporre alternative a firma del Comitato.

Luglio 2016: si propongono di aiutare la causa l’ing. Mayr di Italia Nostra che ha lavorato in numerosi interventi di protezione, l’ing. Giorgio Ceriani che ha lavorato a lungo con la Protezione Civile Trentina, il geologo Augusto Azzoni e il disgaggista Giovanni Groaz.

01 luglio 2017: richiesta studi geologici documentazione alla Pat per elaborare proposte alternative.

08 luglio 2016: approvazione perizia lavori di somma urgenza.

17 luglio 2016: inizio progetto documentario sulla costruzione dei terrazamenti.

18 luglio 2016: inizia il monitoraggio del diedro di roccia pericolante su richiesta del Comitato. La stazione è collocata sul campanile di Montalbano. Tavolo tecnico in Comune per delineare le linee dell’evacuazione. Agli interessati viene inviata una lettera d’avviso senza nessuna data per un incontro di spiegazione.

23 luglio 2016: appoggio dell’Alleanza Mondiale dei Paesaggi Terrazzati.

24 luglio 2016: appoggio di Italia Nostra.

03 agosto 2016: all’Oratorio di Mori Assemblea informativa da parte del Comitato da VicoloaVicolo, con Corrado Pellegrini coordinatore, l’ing. Erminio Ressegotti, il geologo Augusto Azzoni, il disgaggista Giovanni Groaz, l’ing. Giorgio Ceriani, l’ing. Mayr e Beppo Toffolon di Italia Nostra. Si propongono soluzioni alternative che prevedono l’uso di barriere para massi metalliche, vallo tomo il alto, demolizione controllata del masso. Interviene il Sindaco Barozzi che ribadisce la bontà dell’opera prevista dalla Protezione Civile di Trento. Barozzi e Cis (segretario del circolo PD di Mori) insistono nel sottolineare l’importanza che il vallo tomo non si veda dalla strada che scende da Brentonico e dal Municipio, quindi deve essere costruito vicino alle case perché altrimenti sarebbe troppo impattante.

08 agosto 2016: incontro del Comitato e dei suoi tecnici in Provincia con Ass. Mellarini, ing. De Vigili e tecnici della Protezione Civile e consigliere provinciale Civettini per discutere delle proposte alternative. Risulta essere solo una riunione politica.

23 agosto 2016: incontro in Provincia con Mellarini, tecnici della Protezione Civile e tecnici del Comitato e i consiglieri provinciali Civettini e Baratter. Le proposte non vengono prese in considerazione, non si può registrare, viene promesso un verbale che non verrà mai consegnato e alla fine della riunione si viene a conoscenza dell’assegnazione dell’appalto per la movimentazione della terra e la costruzione del vallo-tomo.

07 settembre 2016: inizio lavori in via Divisione Acqui.

12 settembre 2016: assemblea informativa all’Auditorium da parte del Comitato daVicoloaVicolo, condotta da Beppo Toffolon. Si rendiconta l’incontro con la Provincia, si ribadiscono le proposte alternative del Comitato e si mostrano le criticità del progetto della Provincia.

22 settembre 2016: decreto di occupazione per forza maggiore o d’urgenza recapitato ai proprietari.

01-02 ottobre 2016: festa della Ganzega con il benestare del sindaco nel permettere una manifestazione pubblica in una zona certificata ad alto rischio con piano di evacuazione in atto. Distribuzione di volantini con le proposte alternative, scritte “Sicurezza senza devastazione” illustrazioni della zona dove è prevista la costruzione della difesa passiva.

03 ottobre 2016: conferenza tecnica nella sala del Consiglio Comunale dove viene ribadito per l’ennesima volta che il progetto Pat è il migliore ma non si ricevono risposte sulla valutazione delle proposte alternative del Comitato. Lì viene dichiarato che erano state contattate 7 ditte e che il 25 luglio l’appalto dell’opera era stato assegnato alla ditta Misconel (documento richiesto e mai ricevuto).

06 ottobre 2016: convegno sull’importanza del paesaggio terrazato e qualità architettonica in Trentino. Partecipa anche l’ing. Ressegotti che espone la situazione di Mori.

26 ottobre 2016: comunicato stampa del Comitato che espone sinteticamente la relazione elaborata dai tecnici contattati.

12 novembre 2016: la ditta Misconel con i tecnici provinciali si presentano davanti al cancello di via Divisione Acqui per iniziare i lavori. L’avvocato del proprietario del terrazzamento dove si vuole iniziare rileva la mancanza dello stato di consistenza dei lavori e dichiara di aver presentato un esposto al Tar per contestare l’ingresso dal vigneto, discusso nell’udienza del 20 novembre. La Provincia sospenda i lavori in attesa dell’udienza.

17 novembre 2016: inizio lavori con taglio delle viti. La Provincia inizia i lavori.

20 novembre 2016: il Tar invita a trovare un accordo e rinvia la successiva seduta al 10 gennaio 2017.

26 novembre 2016: Rosanna pianta la sua tenda per fermare la costruzione del muro e la distruzione delle fratte. Allestisce un presidio sulla terza fratta. Arriva la solidarietà dei gruppi consiliari di minoranza: 5 Stelle, PATT e Lega Nord, di Italia Nostra, del Comitato”Salvaguardia dell’Olivia” e tanti cittadini moriani e non che si recano quotidianamente sulle fratte per discutere le strategie da adottare per contrastare l’opera e far considerare le alternative del Comitato.

01 dicembre 2016: primo giorno di blocco del cantiere e nascita della Tribù delle Fratte.

4 dicembre 2016: adesione alla passeggiata sulle fratte organizzata dalla Tribù con partenza da piazza Cal di Ponte, salita a Montalbano con presentazione della situazione e discesa da Prearua. Partecipano circa 150 persone.

I lavori si fermano per il ponte dell’Immacolata.

13 dicembre 2016: il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi e l’Ass. Mellarini vengono a Mori per incontrare i proprietari dei fondi interessati “Prima di entrare in casa d’altri si deve chiedere il permesso” dichiara Rossi. Scortati da 6 camionette di celerini di Padova con la divisa antisommossa, un pullman con i carabinieri di Laives e tutta la polizia e i carabinieri della zona. Ai proprietari si comunica che i lavori procedono. La gente all’esterno assiste allibita (circa 200 persone), si urlano slogan ma i politici partono indisturbati.

21 dicembre 2016: l’Assessore Mellarini comunica al Consiglio Provinciale che è stato
assegnato l’incarico di valutazione del progetto adottato dalla Provincia al super-tecnico Giovanni Battista Barla del politecnico di Torino. Perplessità sulla perizia “super partes” visto che l’incarico è affidato dalla Giunta Provinciale e deve valutare solo il progetto della Provincia in dieci giorni.

Il presidio continua. I lavori si fermano per le festività natalizie.

23 dicembre 2016: alcuni proprietari assegnano all’ing. Gian Paolo Giani, Ordinario di Geotecnica dell’Università Statale di Milano l’incarico analogo di valutare le proposte dei tecnici del Comitato daVicoloaVicolo.

18 gennaio 2017: Consiglio Comunale in Auditorium per la presentazione della relazione Barla, con la presenza dello stesso. L’ing. sostanzialmente approva con riserva l’opera del vallo-tomo progettato dai tecnici provinciali anche se ammette che in caso di caduta totale e spontanea del diedro, il manufatto, nonostante la sua imponenza non sarebbe in grado di contenerlo. Dai suoi studi si evince che il grado di instabilità del masso è di 1, a 0,99 il diedro sta cadendo. Lamenta la mancanza di un progetto di demolizione del masso.

19 gennaio 2017: al Presidio si discute la strategia da adottare. Il prof. Barla certifica che tutta la zona ed anche dove avviene la protesta è da considerarsi non agibile ed ad alto rischio, data la precarietà del masso. Si decide di chiedere al Comune l’evacuazione degli abitanti e la messa in sicurezza dei sentieri.

19 gennaio 2017: ordinanza comunale chiusura al transito pedonale e veicolare dei sentieri che conduco a Montalbano da Mori Vecchio e via Teatro fino a data da destinarsi.

22 gennaio 2017: adesione al presidio in piazza di Mori. Partecipano più di 150 persone. Numerosi interventi con la richiesta della messa in sicurezza del diedro.

25 gennaio 2017: assemblea in Auditorium per presentazione della relazione del prof. ing. Giani, che interviene solo in video per problemi di salute. Sostanzialmente il docente concorda con le proposte dei tecnici del Comitato. Sono presenti anche Beppo Toffolon che conduce la serata, il geologo Azzoni, l’ing, Ressegotti, i geologi Nucci e Pistoia, il dott. Groaz, disgaggista, Lucillo Santorum inventore di barriere para massi ad ombrello. Tutti ripresentano le loro proposte. Interviene anche il Sindaco, presente con la giunta, per ribadire che il vallo-tomo è l’unico modo per garantire la sicurezza degli abitanti, tralasciando di comunicare che l’indomani sarebbero intervenuti con la forza.

26 gennaio 2017: sgombero forzato del Presidio all’ingresso del cantiere. Arrivano carabinieri e polizia in borghese, numerosi uomini della celere in divisa antisommossa, un incredibile numero di camionette e mezzi. I celerini e gli operai entrano dall’alto. I manifestanti vengono allontanati.
Il paese è invaso dalle forze dell’ordine, tutti i vicoli che salgono a Montalbano sono bloccati dalle volanti. Velocemente gli operai delimitano il cantiere, lungo il recinto stazionano forestali, polizia e carabinieri per 3 settimane con presidio H24.
Nel pomeriggio presidio in Municipio con ricevimento dal sindaco.

27 gennaio 2017: riprendono i lavori nel cantiere, le ruspe iniziano a distruggere le fratte, si costruisce un recinto alto due metri che circonda il cantiere. Le forze dell’ordine stazionano anche di notte attorno al recinto. Un faro viene puntato sul diedro.
Presidio della Tribù delle Fratte all’esterno del Municipio.

28 gennaio 2017: i lavori nel cantiere proseguono anche di sabato e domenica.
Convocazione dei residenti interessati allo sgombero nella sede dei Vigili del Fuoco per comunicazioni sull’evacuazione (riunione che si doveva fare nell’estate 2016) in concomitanza con la fiaccolata indetta dalla Tribù delle Fratte.
La Fiaccolata si svolge per le vie del paese, lungo via Terranera, Via Modena e via Teatro per concludersi con un ‘Assemblea in Auditorium con la presenza di 400 persone circa.

31 gennaio 2017: occupazione dell’Ufficio del Sindaco da parte di un gruppo di manifestanti della Tribù delle Fratte. Verso sera l’ufficio viene lasciato libero, non intervengono le forze dell’ordine anche se l’intero paese è presidiato.

04 febbraio 2017: assemblea in Auditorium della Tribù delle Fratte. Si propone di organizzare una grande manifestazione di protesta per la mancata messa in sicurezza del diedro.

07 febbraio 2017: Consiglio Comunale d’urgenza con la richiesta, da parte delle minoranze della messa in sicurezza del diedro. La maggioranza non approva.

12 febbraio 2017: adesione alla grande manifestazione pacifica organizzata dalla Tribù delle Fratte per le vie del paese. Con 500 partecipanti e lo slogan:” Fissare il diedro. Resistere all’arroganza.” La polizia non si fa notare, rimane in incognito.
Di notte si spegne il faro che illuminava diedro da più di 15 giorni.

25 febbraio 2017: protesta pacifica da parte della Tribù delle Fratte con blocco del traffico sulla provinciale ogni 5 minuti durante la mattinata.

27 febbraio 2017: protesta da parte della Tribù delle Fratte con interruzione del consiglio comunale per portare la terra delle fratte.

01 marzo 2017: invio tramite PEC da parte del Comitato daVicoloaVicolo del computo/progetto per la demolizione dell’ammasso roccioso di Mori firmato da prof. Ing. Giani, geologo Azzoni, geologo Nucci, ing. Cargnel, ing. Pistoia e dott. Groaz. Nessuno, ne Provincia o Comune di Mori ha mai risposto ha questa mail.

Aprile 2017: il vallo tomo è costruito, la sicurezza non è ancora garantita, sono rimasti dei massi ed i rifugi per gli operai. La ditta Misconel ha chiuso il cantiere e si è solo proceduto ad inerbire il tomo. Nonostante il divieto un folto numero di persone oltrepassa giornalmente il tomo per vedere la costruzione.

Maggio 2017: si attendono notizie sul progetto della demolizione del diedro e sulla possibilità di poter visionare il progetto esecutivo della costruzione del vallo tomo (l’iter legislativo della somma urgenza non richiede un progetto esecutivo ad inizio lavori ma solo alla fine).

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