Comunicato Stampa 14 settembre 2016

Dopo l’esperienza della partecipata assemblea pubblica Informativa di lunedì 12/09, dopo avere assistito al consiglio comunale di Mori del 13 /09,dopo aver constato che oggi sono iniziati  i lavori per realizzare le strade di  accesso ai siti previsti per la realizzazione del vallo tomo PAT, il comitato intende esprimere alcune considerazioni.

La strategia PAT sia nelle componenti tecniche che politiche e ciascuna con le proprie responsabilità,  intende soprassedere a qualsiasi momento di pausa per una riflessione ponderata e collaborativa per l’ottimizzazione dell’intervento nel rapporto costi/benefici dove si deve doverosamente collocare la salvaguardia e il danno ambientale perenne una sua componente fondamentale.

Per la PAT, l’unica motivazione plausibile a loro sostegno  è quella dell’imminente pericolo peraltro senza alcuna dimostrazione oggettiva da parte degli stessi tecnici a cui si attribuisce la presunta estrema pericolosità della condizione di stabilità del masso, stante che si basa su legittime considerazioni personali ma che non possono assolutamente essere ritenute oggettive in quanto ad oggi non suffragate con documentazioni tecniche che evidenzino un effettivo movimento del masso, sia queste dedotte da elementi storici o sia con l’applicazione di estensimetri di controllo in tempo reale. La somma urgenza da oggi al domani potrebbe dimostrarsi non essere tale, con altrettanto ovvie responsabilità non solo amministrative. A nostro avviso, analizzando i dati tecnici, questa seconda ipotesi appare sempre più realistica.

Abbiamo considerato, pur non condividendo il documento presentato in Consiglio Comunale che la maggioranza ha fatto un passo indietro passando da una posizione di convinzione totale alla realizzazione del vallo tomo ad una posizione passiva o di stallo fra la volontà dei cittadini e l’imposizione della PAT. Il tutto potrebbe diventare coscientemente o meno da parte degli autori di tale documento, un astuto depistaggio perché alla fine di questi possibili/strumentali ascolti, si arriverà a concludere che i lavori intanto sono andati avanti significativamente.

Siamo comunque disponibili in qualsiasi momento a riprendere confronti e chiarimenti sia a livello comunale che provinciale, oltre ovviamente a portare avanti le iniziative di tipo progettuale, di cui le premesse sono state esplicitate nell’ultima assemblea pubblica e mostreranno senza ombra di dubbio il procurato danno ambientale ed erariale dell’ipotesi PAT alle risorse provinciale e ancor più all’habitat naturale e paesaggistico di Mori. Vogliamo ricordare che questo è solo il primo lotto di una bonifica complessiva da Mori Vecchio a Ravazzone che darà  occasione alla PAT di  realizzare altri declivi scivolosi per distacchi di massi a slavina come ipotizzati per questo primo intervento, distruggendo tutti i terrazzamenti e realizzando una “terra” di nessuno.

 

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